Discorso tenuto da Fidel Castro al vertice dei Non-allineati che si è chiuso a Kuala Lumpur,in Malaysia. Il suo intervento è durato 7 minuti.

"Noi siamo gli oscuri angoli del pianeta,

come ci ha definito Bush"

Viviamo tempi difficili. Negli ultimi mesi abbiamo sentito più di una volta parole e concetti agghiaccianti. In un discorso pronunciato davanti ai cadetti di West Point, il primo giugno 2002, il presidente degli Stati uniti ha dichiarato: "La nostra sicurezza richiederà la trasformazione della forza militare che voi guiderete in una forza militare che deve essere pronta per attaccare immediatamente in qualsiasi oscuro angolo del mondo".

Quello stesso giorno proclamò la dottrina della guerra preventiva e a sorpresa, qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima nella storia politica del mondo. Mesi dopo, riferendosi alla innecessaria e quasi certa azione militare contro l'Iraq, ha affermato: "... se ci obbligano alla guerra, combatteremo con tutto il potenziale delle nostre forze armate".

Chi affermava questo non era il governo di un piccolo e debole Stato: era il capo della potenza militare più ricca e poderosa mai esistita, quella che possiede migliaia di armi nucleari, sufficienti per liquidare più volte la popolazione mondiale, e di altri temibili sitemi militari convenzionali o di distruzione di massa.

Questo noi siamo: "oscuri angoli del pianeta". Così alcuni vedono i paesi del Terzo mondo. Mai nessuno ci ha definito meglio, né lo ha fatto con maggiore disprezzo.

Antiche colonie delle potenze che si ripartirono e saccheggiarono il mondo per secoli, noi oggi costituiamo l'insieme dei paesi sottosviluppati. Per nessuno di noi esiste un'independenza piena, un tratto giusto ed egualitario, né alcuna sicurezza nazionale; nessuno di noi è membro permanente del Consiglio di sicurezza, nessuno ha il diritto di veto, né conta qualcosa negli organismi finanziari internazionali; né può trattenere i suoi migliori talenti, né proteggersi dalla fuga dei suoi capitali, dalla distruzione della natura e dell'ambiente provocata dal consumismo scialacquatore, egoista e insaziabile dei paesi a economia sviluppata.

Dopo l'ultima mattanza mondiale della decade degli anni `40, ci fu promesso un mondo di pace, che la distanza fra ricchi e poveri si sarebbe ridotta e che i più sviluppati avrebbero aiutato i meno sviluppati. Tutto si è risolto in un'enorme menzogna. Ci fu imposto un ordine mondiale che non è sostenibile né sopportabile.
Il mondo viene guidato verso un vicolo cieco. In soli 150 anni si saranno esauriti il gas e il petrolio che il pianeta ha impiegato 300 milioni di anni ad accumulare.


L'umanità in soli 100 anni è passata da circa 1500 milioni a più di 6000 milioni di abitanti. Dovrà dipendere in tutto e per tutto da fonti di energia ancora da scoprire e sviluppare. La povertà cresce; vecchie e nuove malattie minacciano di annientare intere nazioni; la terra si erosiona e perde fertilità; il clima cambia, l'aria, l'acqua potabile e i mari sono sempre più contaminati.

Si mina l'autorità, si boicotta e distrugge l'Organizzazione delle Nazioni Unite; si diminuiscono gli aiuti allo sviluppo; si esige dal Terzo mondo il pagamento di un debito di 2.5 miliardi di dollari che nelle condizioni attuali è assolutamente impagabile; si spendono, in cambio, un miliardo di dollari ogni anno in armi sempre più sofisticate e letali. Perché e per che cosa?

Una cifra analoga si impiega in pubblicità commerciale, seminando in migliaia di milioni di persone ansie consumistiche impossibili da soddisfare. Perché e per che cosa?

Per la prima volta la nostra specie corre il pericolo reale di estinguersi a causa della pazzia degli stessi esseri umani, vittime di una simile "civiltà". Nessuno, tuttavia, lotterà al nostro posto, pur se noi siamo l'immensa maggioranza.

Solo noi stessi, con l'appoggio di milioni di lavoratori manuali e intellettuali dei paesi sviluppati che vedono arrivare la catastrofe anche sui loro popoli, potremo essere capaci di salvarla, seminando idee, creando coscienza, mobilitando l'opinione pubblica del mondo e dello stesso popolo nordamericano.

Non è necessario che qualcuno ve lo dica. Lo sapete benissimo. Il nostro dovere più sacro è quello di lottare. E lotteremo!

FIDEL CASTRO

24 febbraio 2003