CONTRO LA GUERRA
Ormai solo chi non vuole capire può continuare a farsi ingannare. Il massacro americano scatenato in Afghanistan, accettato ormai con tranquillla e indecente indifferenza, non ha niente a che fare con la lotta al terrorismo. Si tratta del vecchio collaudato uso della guerra, da una parte per imporre il proprio ruolo e la propria presenza dominante nelle aree geopolitiche mondiali di interesse strategico e dall’altra per sfruttare l’economia di guerra per tentare di uscire dalla recessione che stava per mettere in ginocchio il sistema borsistico e produttivo americano e mondiale.
L’attuale sistema economico capitalista imposto al mondo intero
non conosce altre strade per uscire dalle sue cicliche crisi.
CONTRO LA FINANZIARIA
La Finanziaria 2002 e la distruzione di ogni tutela per i lavoratori preannunciata dal Libro bianco di Maroni rientrano nei proclamati progetti governo-confindustriali, ma utilizzano il pretesto della guerra per tentare di farli passare a man bassa e stroncando ogni opposizione.
La drammaticità degli scenari di guerra e il pesante attacco ai lavoratori che il governo sta mettendo in atto avrebbe dovuto vedere tutti i sindacati e tutte le categorie di lavoratori costruire un unico, generale momento di opposizione. Purtroppo questo non lo si è voluto. Lo stesso sciopero della Fiom, lanciato mesi fa sulle pur legittime divergenze su un contratto nato già morto, in queste mutate circostanze assume un respiro pesantemente inadeguato alla sfida.
Proclamando uno sciopero di otto ore per coprire i lavoratori che vogliono parteciparvi.
Arrivano momenti in cui, al di là della forza, sono i contenuti a dare dignità all’agire.